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© ADRIEN DIRAND © BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

Una celebrazione del viaggio

In occasione del giubileo del 2025, la Biblioteca Apostolica vaticana ha invitato Maria Grazia Chiuri a partecipare a un’esposizione dedicata al tema del viaggio nelle sue diverse interpretazioni. Un invito alla scoperta e all’interscambio.

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© ADRIEN DIRAND © BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

Mentre la Città eterna e il Vaticano si preparano ad accogliere diversi milioni di visitatori in questo nuovo anno giubilare, il 15 febbraio scorso la Biblioteca Apostolica Vaticana ha inaugurato l’esposizione En Route, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 dicembre. Tra patrimonio storico e arte contemporanea, l’evento alimenta una riflessione sul tema del viaggio in quanto esperienza universale, dove l’altrove diviene spazio di incontro tra culture, epoche e sensibilità diverse tra loro. Ideata dai curatori Don Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo, Francesca Giannetto e Delio V. Proverbio, questa retrospettiva prende come punto di partenza una collezione di giornali raccolti dal diplomatico italiano Cesare Poma durante le sue spedizioni – tra cui il periodico francese En Route1 –, conosciuti con il nome di Poma.Periodici2 e conservati all’interno della Biblioteca.

Con l’intento di far scoprire al pubblico preziosi documenti meritevoli di essere svelati, l’istituzione vaticana ha invitato Maria Grazia Chiuri, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti e l’illustratrice Kristjana S Williams ad ammirare, esplorare e reinterpretare questo corpus affascinante attraverso il proprio approccio creativo.

1 Pubblicato dai due giornalisti Lucien Leroy e Henri Papillaud tra il 1895 e il 1897.

2 Parallelamente all’esposizione En Route è stato istituito, grazie al sostegno di Dior, un programma di borse di studio per il restauro, la catalogazione e la digitalizzazione del fondo Poma.Periodici.

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© BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

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© BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

La Direttrice artistica delle linee femminili Dior ha così colto l’occasione per sondare i legami tra la moda e il viaggio, adottando una prospettiva risolutamente femminista. Per En Route, ha immaginato un’opera inedita che mette in luce le storie di sei donne, sei avventuriere del xix secolo che hanno sfidato le convenzioni, i pregiudizi e i divieti per percorrere il globo: Annie Londonderry, Elizabeth Bisland, Nellie Bly, Gertrude Bell, Agnes Smith Lewis e Margaret Dunlop Gibson.

Un’installazione realizzata direttamente in loco, progettata in collaborazione con Karishma Swali, Chanakya e la Chanakya School of Craft, trova spazio all’interno della sala Barberini. Testimoniando una ricerca sull’evoluzione dell’abbigliamento femminile in un gioco di sovrapposizioni e riferimenti culturali, l’opera si compone di sei dipinti tessili che avviano un coinvolgente dialogo tra le traiettorie di queste esploratrici uniche e numerose eccellenze dell’artigianato. Realizzato con fili di lino e di canapa, ogni pannello è impreziosito dai ricami tradizionali indiani Kantha e riprende l’idea di un’antica pergamena in cui tracciare visivamente il percorso intrapreso da queste donne straordinarie. Su una delle carte geografiche si legge la scritta “femininity, the trap”, che riprende una frase di Simone de Beauvoir.

D : Culture - News Exhibition En Route Vatican
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© Edoardo Winspeare

Il viaggio prosegue con due mappamondi che ripercorrono le migrazioni dei tessuti e delle tecniche di ricamo nel corso di diversi periodi storici. Il primo riproduce le cartografie tradizionali utilizzando varie tecniche di tessitura per rappresentare la ricchezza tessile in diverse regioni del mondo, mentre il secondo disegna una geografia immaginaria e più intima, raccontando i sogni di viaggio delle artigiane della Chanakya School of Craft.

“L’installazione che ho progettato con Chanakya è una testimonianza del potere del linguaggio del tessile e dell’artigianato”, ha commentato Maria Grazia Chiuri. “Come forma di comunicazione non verbale, capace di trascendere i confini e le culture, si tratta, a mio avviso, di un modo significativo di concepire un omaggio allo spirito audace delle donne viaggiatrici dei secoli passati. Sono fiera di questo lavoro collettivo che ci riunisce al di là delle generazioni e dei continenti”.

Per la Direttrice artistica, questo viaggio intorno al mondo rappresenta inoltre un’occasione per guardare al rapporto tra corpo e abito, tra intenzione e funzione. Così, una selezione di capi ispirati agli abiti appartenuti a queste sei pioniere emblematiche trova posto all’interno di un baule da viaggio.

Una meravigliosa evasione collettiva, un’ode all’essenza della moda come vettore dell’affermazione di sé e di emancipazione.

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© BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

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© BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

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