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KYOTOGRAPHIE 2025 OFFICIAL POSTER PHOTO: JR, THE CHRONICLES OF KYOTO, CLOSE UP, JAPAN, 2024 © JR

KYOTOGRAPHIE, il risveglio
dei sensi

La Maison Dior riconferma il suo amore incondizionato per l’arte e in particolare per la fotografia, sostenendo Graciela Iturbide alla tredicesima edizione dell’emblematico festival che come ogni anno, ad aprile, accende i riflettori sulla magica città di Kyoto, dov’è stato organizzato anche il fashion show Dior Fall 2025 di Maria Grazia Chiuri. Di Marie Épineuil.

Una peculiarità distintiva del festival Kyotographie, creato dodici anni fa e ispirato ai famosi Rencontres d’Arles, è quella di rendere omaggio alla fotografia giapponese accostandola alle opere di altri paesi. Si viene così a creare un effetto specchio, un dialogo, un’esplorazione, fonte di una riflessione artistica e intellettuale, nonché un formidabile vettore di emozioni che trascende le frontiere e abolisce le differenze. Una manifestazione che rispecchia in toto la coppia di co-fondatori e co-direttori dell’evento: la francese Lucille Reyboz e il giapponese Yusuke Nakanishi.

Quest’anno, i protagonisti sono quattordici: dai fotografi di fama mondiale, come Martin Parr, JR e Graciela Iturbide, il cui affascinante lavoro è presentato dalla maison Dior, ai giovani talenti promettenti, come Laetitia Ky, Keijiro Kai e Adam Rouhana. Il tema centrale cambia di volta in volta. Dopo One (2022), Border (2023) e Source (2024), il tema scelto per il 2025 è Humanity.

“L’umanità ingloba le diverse esperienze e qualità che ci definiscono in quanto individui e collettività. Mentre progrediamo come società, come definiamo l’umanità? Riflettendo sulla nostra capacità di amore, empatia e resilienza, il tema di Kyotographie 2025 è illuminato da due diverse prospettive culturali: la prospettiva giapponese e la prospettiva occidentale che esplorano la diversità dell’esperienza umana”, spiegano Lucille Reyboz e Yusuke Nakanishi. Due mondi, due visioni del mondo.

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© Graciela Iturbide

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© Graciela Iturbide

Al Kyoto City Museum of Art Annex, gli scatti della fotografa messicana Graciela Iturbide, tra documentario e sguardo poetico, parlano da soli. Non è forse solita dire: “Fotografo ciò che sono”? Sostenere l’artista durante Kyotographie è stata una scelta ovvia per Dior. In primo luogo, perché la fotografia ha sempre fatto parte della storia della Maison. Il 12 febbraio 1947, Pat English immortalò per il magazine Life le immagini della primissima sfilata di Christian Dior, tenutasi al 30 di avenue Montaigne. Da quel momento in poi, lo stile Dior continuerà a ispirare ogni generazione di fotografi, tra cui i più grandi in assoluto… In secondo luogo, perché Maria Grazia Chiuri ha spesso celebrato la cultura messicana, soprattutto con la sfilata Cruise 2024, intrisa dello spirito di donne forti come Frida Kahlo o Leonora Carrington. Una collezione essenziale che Graciela Iturbide ha messo in scena per Vogue México.

Come riassumono Lucille Reyboz e Yusuke Nakanishi: “L’esperienza vissuta è al centro delle opere in programma quest’anno. Le opere d’arte create a partire da reazioni emotive profonde riflettono e commentano il tessuto nel quale ognuno di noi esiste. Forse i nostri tratti e valori condivisi ci ricordano la nostra responsabilità di nutrire la compassione, di promuovere la comprensione e di creare un sentimento di appartenenza e di connessione”. Permettere una comprensione comune dell’umanità in tutta la sua complessità, ecco il potere delle immagini e, più in generale, quello dell’arte. E Dior vi contribuisce da sempre.

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© GRACIELA ITURBIDE FOR DIOR - VOGUE MÉXICO 2023

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