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© ANDREA CENETIEMPO
© ELENA DOTTELONDE

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VELOURS
COUTURE

FRUTTO DI AFFASCINANTI SAVOIR-FAIRE IN DIALOGO TRA LE DIVERSE EPOCHE DELLA MODA, I MODELLI DELLA COLLEZIONE DIOR PRÊT-À-PORTER AUTUNNO-INVERNO 2025-2026 ESPLORANO NUOVE FRONTIERE TESSILI INCARNANDO UNA NUOVA VISIONE DELL’ELEGANZA. (RI)SCOPRIAMO INSIEME IL VELOURS JACQUARD, UN VELLUTO D’ECCEZIONE.

Ogni sfilata è per Maria Grazia Chiuri un’occasione per sondare nuove forme di espressione attraverso l’abito; una riflessione che interroga il ruolo di quest’ultimo come veicolo di trasformazione e affermazione. Per la linea prêt-à-porter autunno-inverno 2025-2026 di Dior, Maria Grazia Chiuri ha voluto studiare memorie e gesti che appartengono all’Heritage Dior, mettendoli però in dialogo in quella dimensione più ampia e variegata che è la storia della moda. I look, elaborati nei minimi dettagli, raccontano il fluire del tempo, i codici e i simboli delle epoche passate.

Un guardaroba contemporaneo che si trasforma in un repertorio di possibilità, sospeso tra passato, presente e futuro. Le camicie giocano con le trasparenze, i cappotti super strutturati accompagnano le curve del corpo, le spalle si fanno più rotonde, i colletti si trasformano in elementi removibili, le giacche maschili dialogano con i corsetti femminili… In questo equilibrio di contrasti e scelte audaci, ogni look è il frutto di savoir-faire unici ed eccezionali, capaci di ridefinire i limiti della moda.

Fusione di eccellenze tra tradizione e innovazione, i tessuti della collezione reinventano l’essenza stessa della materia: jacquard metallizzati, ricami all-over, pizzi e guipure reinterpretati… e poi, il velluto jacquard. Una varietà di stili in cui si riflettono perfettamente le parole di Christian Dior: “Il tessuto è l’unico veicolo per i nostri sogni, il motore delle nostre idee. È il punto di partenza per la nostra ispirazione. Innumerevoli abiti non nascono che da esso*”.

* Christian Dior, Je suis couturier, Éditions du Conquistador, 1951.

Il tessuto è l’unico veicolo per i nostri sogni, il motore delle nostre idee.

– christian dior

Tessuto sontuoso dai mille riflessi cangianti, il velluto è divenuto, nel corso dei secoli, un emblema di ricchezza e potere. Si distingue per i suoi peli corti e fitti, ottenuti creando uno strato di fili disposti perpendicolarmente alla trama. A livello tecnico, il velluto è frutto di una particolare tecnica che prevede di tessere due strati di tessuto simultaneamente; una volta tagliati, i fili che li tengono uniti danno origine a una superficie morbida e vellutata al tatto. Successivamente, questa può essere spazzolata, rasata o goffrata per creare effetti di rilievo o geometrie decorative.

Declinazione affascinante, il velluto Jacquard si distingue per i suoi motivi complessi che non vengono né stampati né ricamati, bensì integrati direttamente nella struttura del tessuto. È il risultato di una combinazione ingegnosa tra una tessitura velours e una tessitura Jacquard, tecnica introdotta all’inizio del xix secolo da Joseph-Marie Jacquard. Maria Grazia Chiuri sceglie di impreziosire il velluto con tanti piccoli fiori: un disegno destrutturato, infinitamente romantico, tra richiami al passato e una purezza ultramoderna. Giacche, cappotti e completi si vestono di questo motivo inedito, che conferisce a ogni look un ulteriore tocco di eleganza, un’aura distintiva.

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© ANDREA CENETIEMPO

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© ANDREA CENETIEMPO

La sfida, per gli artigiani, è dar vita a un tessuto contemporaneo servendosi di una tecnica molto antica: un salto acrobatico nel tempo, guidato dall’arte del dettaglio che da sempre contraddistingue la Maison. Questo velluto Jacquard, interamente realizzato in seta, viene ottenuto utilizzando telai risalenti agli anni ‘50, lunghi quasi cinque metri e composti al loro interno da 1800 coni di filo che vengono assemblati e installati a mano. Per realizzare il velluto a catena, le bacchette e le lame si succedono e alternano per tagliare il filo e creare diversi effetti, lisci oppure arricciati, dando così vita a una sorta di meravigliosa coreografia ipnotica.


Un autentico prodigio di innovazione, capace di creare un materiale al contempo leggero, raffinato e funzionale. “È il momento in cui bisogna saper resistere alle tentazioni, alle insidie di un tessuto troppo bello, la cui stessa bellezza lo rende a volte quasi inutilizzabile. E, quasi senza accorgersene, la selezione si compie, la scelta si definisce e, pensando ai tessuti, già si sognano gli abiti”, confidava Monsieur Dior nel suo libro Je suis Couturier. Una visione condivisa anche dalla Direttrice artistica, che riafferma il suo desiderio di coniugare estetica e praticità. Al crocevia tra il passato, l’oggi e il domani, questo velluto Jacquard reinterpretato, risolutamente Dior, si fa portavoce di una moda nuova, attraverso cui si esprimono gli ideali di una generazione in cerca di libertà e dichiarazione identitaria. Il tessuto come linguaggio.

Culture - NEWS SAVOIR FAIRE
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© Melinda Triana

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