PER LA COLLEZIONE DIOR PRÊT-À-PORTER AUTUNNO-INVERNO 2025-2026, MARIA GRAZIA CHIURI PROSEGUE IL SUO LAVORO DI OSSERVAZIONE DELLE NARRAZIONI ED EVOLUZIONI STORICHE ASSOCIATE ALLE FORME SARTORIALI. UN INVITO A VIAGGIARE IN UN ALTROVE INCANTATO, TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO.
Un’altalena, un uccello preistorico, rocce, crateri e, infine, la punta di un iceberg. Per la sfilata prêt-à-porter autunno-inverno 2025-2026 di Dior, Maria Grazia Chiuri ha invitato l’artista e regista americano Robert Wilson a immaginare un mondo a parte, una nuova dimensione. Un universo suggestivo che riflette, attraverso stupefacenti chiaroscuri, proiezioni magnetiche e ipnotici effetti scenografici, l’idea di trasformazione che soggiace a tutta la collezione. |
Dalla redingote al farsetto, passando per il frac, la giacca viene ripensata, insieme a ogni sua variante, in una chiave estremamente contemporanea, senza porre limiti all’immaginazione. Di volta in volta si veste di materiali come finissimo velluto, crine minuziosamente ricamato per foggiare un tessuto a tutti gli effetti, tela tecnica e persino denim, come a ripercorrere poeticamente le impronte del tempo. Non mancano i rimandi agli archivi della Maison: le camicie bianche, tratto distintivo delle collezioni di Gianfranco Ferré, si arricchiscono di spettacolari volant, mentre l ’indimenticabile T-shirt J’adore Dior di John Galliano si reinventa attraverso preziosi decori. Tanto essenziali quanto i capi stessi, gli accessori presentati infondono un fascino elegante e sofisticato. Frutto di eccezionali lavorazioni, i colletti e i foulard si trasformano in elementi removibili e modulari che aggiungono un tocco scultoreo a ciascuna mise. |