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© LAORA QUEYRAS

ODE ALLA NATURA
Sam Baron

PORTATORE DI UNA VISIONE SINGOLARE E IRRIPETIBILE, DA DIVERSE STAGIONI IL DESIGNER FRANCESE SAM BARON TRASPONE IL PROPRIO UNIVERSO IN QUELLO DI DIOR MAISON. RITRATTO DI UN ICONOCLASTA CHE TRASCENDE “L’ERA DEL TEMPO”. DI TANCRÈDE BONORA.

“Mi piace smarrirmi nei musei, immergermi fino a perdere la cognizione del tempo nei libri d’arte, osservare le persone e i loro gesti”. Le passeggiate oniriche e culturali sono diventate una delle principali fonti di ispirazione di Sam Baron. Con il suo approccio poetico, sostenibile e collettivo, continua a distinguersi attraverso creazioni sia artistiche che funzionali, sfolgoranti e utili al tempo stesso.

Dall’arte della tavola ai tappeti, dalla scenografia all’interior design, Sam Baron si appropria delle tradizioni ancestrali e le reinventa con sorprendente modernità e con un sottile gioco di connessioni. Il tutto senza dimenticare che, anche coniugato a riferimenti audaci, il design deve rimanere sempre accessibile. Nato in Francia nel 1976, Sam Baron ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Saint-Étienne, per poi diplomarsi all’École nationale supérieure des Arts Décoratifs di Parigi.

Nel 2006, ad appena 29 anni, è stato nominato direttore creativo del reparto design di Fabrica, un laboratorio dinamico e in costante evoluzione che riunisce in Italia talenti appassionati provenienti da molteplici discipline, come designer, musicisti, sociologi, storici, grafici, ecc. Si è trattato di un vivaio straordinario e di un’esperienza intensa, ricca e irripetibile, durata più di dieci anni, nel corso dei quali Sam Baron ha potuto nutrire il proprio insaziabile universo.

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Forte di questa “escapade” transalpina, ha posato valigie e album da disegno tra Lisbona e Parigi, dove è stato nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere. Insignito di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Grand Prix de la création de la Ville de Paris, è oggi uno dei paladini del design sostenibile, tanto da interrogarsi instancabilmente sulla necessità di produrre sempre di più, soppesando attentamente il significato e l’impatto ambientale di ogni nuova creazione.

Come nei ricordi della sua infanzia trascorsa nel cuore del Giura, l’artista riserva un posto del tutto particolare alla natura e alla sua bellezza infinitamente plurale, ispirando al contempo nuove reinterpretazioni di codici e icone.

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Una risonanza che traspare in ogni singola collaborazione con Dior Maison. Dal 2021, in occasione del Salone del Mobile di Milano, ha rivisitato la poltroncina médaillon – emblema dello stile Luigi XVI che Christian Dior ha scelto fin dalla creazione della sua Maison – in versione indoor e outdoor, tra le quali spiccano una sedia sospesa e una poltrona a dondolo doppia.

Come una naturale prosecuzione di questi dialoghi artistici, immagina per Dior Maison collezioni d’art de vivre, l’ultima delle quali, simbolicamente intitolata Ode à la nature, svela forme irresistibilmente organiche e motivi vegetali che uniscono un savoir-faire e un’innovazione del tutto fuori del comune. Rami, fiori e fogliame delicato, tutti in trasparenza, impreziosiscono bicchieri, candelabri e piatti decorativi, evocando una passeggiata in un giardino dei sogni.

Facendo eco a queste ispirazioni ha creato, sempre per il Salone del Mobile edizione 2025, tre vasi Dior unici, spingendo ancora più lontano i limiti dell’eccellenza attraverso le loro dimensioni e i loro sontuosi dettagli. Il risultato sono opere che raccontano i cicli delle stagioni e della vita. Nascente o maestosa, la natura appare più che mai come una musa magnificata, colta nella sua essenza più pura. Una fusione tra bellezza e tecnica. Un incontro, una rivelazione.

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