Miss Dior, 
fonte di ispirazione

Essenza-manifesto lanciata lo stesso anno della sfilata che ha visto nascere il trionfale New Look, nel 1947, Miss Dior1 è stata la prima musa di Dior. Nell’estate del 2024, dal 16 giugno al 15 luglio, l’esposizione immersiva Miss Dior, Stories of a Miss ha presentato il “fil rose” di questo prodigioso racconto nel cuore del Roppongi Museum, a Tokyo.

MISS DIOR HOUSE
 / 
00:00
MISS DIOR HOUSE
 / 
00:00

© Daniel Darmon © INFAS

Irresistibile alchimia tra arte, couture e profumeria, la retrospettiva Miss Dior, Stories of a Miss è stata orchestrata in più accordi, come un intenso elisir, che hanno ripercorso la complessità del profumo iconico che ha dato il nome ad abiti magici e altrettanto emblematici. Come un luminoso paesaggio provenzale. E nelle note di cuore, certamente, un fervente amore corrisposto tra Monsieur Dior e il mondo dell’arte. Molti talenti hanno messo il loro genio al servizio di questo profumo simbolo, a cominciare da René Gruau, che con il suo stile (e genio) inconfondibile ha firmato tre decenni di celebri campagne. Prestandosi a molteplici metamorfosi, questa musa eterna è stata rivisitata più volte, in particolare da donne artiste splendidamente ispirate. Uno spirito Dior del bello che abita Miss Dior da più di settant’anni e che i visitatori hanno potuto (ri)scoprire ed esplorare.

Come un meraviglioso filo d’Arianna, il nastro del flacone percorreva una sala dopo l’altra snodandosi tra look simbolici, documenti d’archivio e opere contemporanee, tra cui una fotografia di Brigitte Niedermair e alcune sculture della designer olandese Sabine Marcelis. Incarnazione dell’eccellenza Dior, questo nastro couture guidava il pubblico all’interno di una scenografia d’incanto dalle delicate sfumature di rosa, “il più dolce di tutti i colori2” secondo Christian Dior. Evocando dolci e potenti reminiscenze, sono stati esposti anche alcuni modelli Miss Dior, come un modello di Christian Dior realizzato per la linea Trompe-l’oeil, nel 1949, e sei meravigliosi abiti che sono stati indossati da Natalie Portman.

1Questo profumo emblematico rende omaggio alla sorella di Christian Dior, Catherine Dior, soprannominata “Miss Dior” dalla divina (e felina) Mizza Bricard.

2 In The Little Dictionary of Fashion, Christian Dior, edizioni Cassell & Company, Londra, 1954, tradotto in francese nel 2007 come appendice al catalogo Dior : 60 années hautes en couleurs.

mde4_003_high

© Daici Ano

mde4_037_rev_high

© Daici Ano

Quest’esposizione inedita è stata concepita da Shohei Shigematsu, socio dello studio di architettura di fama internazionale OMA, con il quale Dior ha collaborato per la quarta volta. Nato in Giappone, l’architetto giustappone la cultura giapponese e l’eleganza di Dior con un’incredibile sottigliezza, per mezzo di forme e volumi organici.

Facendo eco alla passione di Christian Dior per il Paese del Sol Levante, l’affascinante storia di Miss Dior, perpetuamente reinterpretata, è stata raccontata attraverso creazioni esclusive immaginate da artisti giapponesi, come Haruka Kojin e Yukimasa Ida, che avevano già lavorato con Dior in occasione del progetto Dior Lady Art e dell’esposizione Christian Dior: Designer of Dreams. Giocando con gli effetti ammalianti delle ombre e delle sfocature, due fotografie scattate da Yuriko Takagi sono state stampate su grandi specchi celebrando lo stile Dior con infinita poesia. Questo straordinario percorso è stato inoltre punteggiato da una vivace tela intitolata Rainbow, realizzata dall’artista giapponese Etsu Egami.

Al crocevia tra il fascino per la cultura e la natura, l’emozionante avventura è proseguita nella Chambre de soie – ode a Virginia Woolf – progettata da Eva Jospin, dove è stato presentato, come un prezioso gioiello, il nuovo Pièce d’Exception Miss Dior. Sono tanti i dialoghi preziosi e prodigiosi che irradiano l’empowerment femminile e (ri)svegliano l’aura originale di Miss Dior.

mde4_151_rev2_high

© Daici Ano

Dior e il Giappone: un’attrazione irresistibile

Condividendo il gusto per avanguardia e tradizione, la Maison ha sempre tessuto legami sinceri con il Giappone. Fin dalla sua infanzia, Christian Dior vede nel Giappone un luogo affascinante, un Paese che non smette di celebrare attraverso le sue creazioni e con il quale sigla un’alleanza unica. Le influenze nipponiche vengono convocate stagione dopo stagione, immaginando modelli chiamati Jardin japonais, Utamaro, Tokyo e Rashomon.

Un entusiasmo che prosegue anche con i suoi successori, come Marc Bohan, Maria Grazia Chiuri e Kim Jones. Quest’attrazione indissolubile si esprime anche attraverso eventi senza precedenti come The World of John Galliano & Tadao Ando, la primissima esposizione Dior inaugurata nel paese, nel 1999, al Kobe Fashion Museum, o la retrospettiva Christian Dior: Designer of Dreams, tenutasi dal dicembre 2022 al maggio 2023 al Museum of Contemporary Art di Tokyo (MOT). Un eterno sogno d’evasione.

mde4_094_rev2

© Daici Ano

mde4_003_high
mde4_037_rev_high
mde4_151_rev2_high
mde4_094_rev2