UN CORO DI CUORI
AL FEMMINILE

LE COMMOVENTI NOTE DELL’EMBLEMATICO BRANO CANCIÓN SIN MIEDO (CANZONE SENZA PAURA) DI VIVIR QUINTANA SONO RISUONATE, AL TERMINE DELLA SFILATA DIOR CRUISE 2024, COME UN GRIDO SGORGATO DIRETTAMENTE DAL CUORE. UN’ODE MUSICALE CAPACE DI INCARNARE UN IMPEGNO E DI AMPLIFICARE, MEDIANTE SUONI E PAROLE, LA POTENZA DELLA PERFORMANCE DI ELINA CHAUVET. ECCO L’INCONTRO CON QUESTA CANTANTE FUORI DAL COMUNE E LEGATA, ATTRAVERSO LA PROPRIA ARTE, AL DESTINO DI TUTTE LE DONNE. DI LUCIE ALEXANDRE.

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LUCIE ALEXANDRE: Che cosa ha provato quando ha saputo che la sua canzone era stata scelta per accompagnare la performance di Elina Chauvet in chiusura di una sfilata Dior?

VIVIR QUINTANA: Mi sono sentita onorata ad accompagnare il lavoro di Elina Chauvet, una donna che si è battuta per sradicare la violenza maschile portando sotto i riflettori i femminicidi commessi a Chihuahua. Per mezzo dell’arte, mettiamo per l’ennesima volta l’accento sul problema di ciò che succede alle donne non soltanto in Messico, ma nel mondo intero: ci uccidono perché siamo donne. La sfilata Dior è stata l’occasione per mostrare al pubblico non soltanto la bellezza del nostro Paese, ma anche la sua realtà. Mi sono molto commossa quando, dopo lo show, altre artiste sono venute a confidarmi: “Queste cose sono successe anche a me e ora voglio raccontarle”.

LA: Ripresa in tutto il mondo, questa canzone incarna sempre più la lotta che le donne combattono per far sentire la loro voce. Cosa può raccontarci su questo vero e proprio inno?

VQ: Questa canzone così potente non è nient’altro che il riflesso di un universo ferito e che reclama empatia e rispetto per la vita delle donne. Quando sento nuove versioni di questa canzone in giro per il mondo, mi addolora saper fino a che punto il dolore ci unisce tutte, anzi tutti. Ma questa consapevolezza mi dà anche la forza e la speranza per continuare a utilizzare la musica come uno strumento rivoluzionario. La lotta continua, ancora e per sempre! La mia voce non si stancherà di cantare!

LA: Canción sin miedo, cioè Canzone senza paura… È questo, secondo lei, il potere della musica? La possibilità di vincere le paure? 

VQ: A mio modo di vedere, la musica è uno strumento per unire i cuori ed elevare le coscienze. Personalmente, cerco di sensibilizzare le mie consorelle affinché raccontino le proprie storie (d’amore, di violenza, di tristezza, di gioia, di resistenza e di coraggio) con l’obiettivo di uscire dalla cultura del silenzio e dell’oblio. La musica è la rivoluzione delle strade. In quanto cantante, il mio ruolo è trasmettere messaggi di pace e invitare le persone a contribuire a un mondo più armonioso, più rispettoso, più onesto e meno egoista.

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LA: Cosa ci racconta del suo percorso? Che cosa l’ha indirizzata verso la musica?

VQ: Sono nata nel nord del Messico, dove domina la musica norteña e il silenzio delle strade è rotto dalla cumbia, dai corridos e dalla banda. All’età di 12 anni, ho scoperto l’amore per la chitarra, che è diventata il mio suono preferito, l’oggetto a me più caro. Ciò che mi porta verso la musica è un febbrile entusiasmo per le parole, che si combina all’armonia di queste sei corde che mi fanno vibrare il cuore. Inoltre, ho scoperto che la musica era il modo a me più congeniale per comunicare con il mondo.

LA: La moda di Maria Grazia Chiuri è creata come un manifesto a difesa dei valori femministi. Qual è la sua opinione riguardo a quest’ impegno incondizionato?

VQ: Credo che una donna che fa la differenza sia sempre una fonte di speranza per tutti. Studiando il lavoro di Maria Grazia Chiuri, mi sono riconosciuta in lei e nelle sue scelte. In Maria Grazia vedo una luce che ci aiuta ogni giorno a essere le donne che desideriamo essere. Dobbiamo sfruttare qualsiasi piattaforma, qualsiasi palco e qualsiasi microfono per parlare di femminismo e del fatto che le donne meritano opportunità migliori in tutti i campi.

LA: Quale messaggio vorrebbe trasmettere alle donne?

VQ: Il messaggio che vorrei fare arrivare al le donne è che è normale non essere sempre perfette. Compañera, amica che leggi queste parole: non sei sola, siamo in tante a cercare di guardare noi stesse con maggior tenerezza, amore, ragionevolezza e libertà. A tutte le donne che lottano su tutti i fronti, a casa, in ufficio, nei taxi, negli ospedali, per strada, nelle aziende, al governo, nelle città, parlando ciascuna la propria lingua, vi onoro e rispetto dal profondo e voglio dirvi che le nostre nonne, le nostre madri, le nostre figlie, le nostre sorelle, le nostre amiche e le nostre vicine meritano un mondo migliore. Vi amo tutte e sono certa che insieme possiamo cambiare il corso della nostra storia, una storia di cui siamo le protagoniste.

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