Con le sue millenarie tradizioni e un immaginario straripante, il Messico non è forse il “luogo dell’anima” teorizzato da Maria Grazia Chiuri? È stato proprio questo, infatti, uno dei motivi che hanno spinto la Direttrice Artistica delle collezioni donna di Dior a invitare Elina Chauvet, una figura quanto mai emblematica dell’arte e dell’impegno femministi, a partecipare allo show Dior Cruise 2024, presentato in Messico. Originaria del nord del Paese e, più esattamente, di Ciudad Juárez, centro tragicamente celebre per l’elevato numero di femminicidi che vi vengono commessi, Elina Chauvet è partita dallo studio dell’architettura, ma senza per questo trascurare il fascino di altre modalità di espressione artistica, in un Paese che ha regalato al mondo numerose e iconiche creatrici, da Frida Kahlo a Tina Modotti. Nata nel 1959, raggiunge la notorietà internazionale a 50 anni. La sua installazione Zapatos Rojos (Scarpe rosse) è di una semplicità straziante: scarpe di colore rosso acceso collocate a centinaia in spazi pubblici quali strade, piazze, marciapiedi… Questo colore è tutt’altro che privo di significato. Rosso come il sangue, rosso come l’amore e la vita. I suoi Zapatos Rojos sono per Elina Chauvet una maniera per rendere omaggio a tutte le donne uccise nel cosiddetto “impeto della passione”, ma soprattutto un modo, più intimo, per onorare la memoria di sua sorella, anch’essa assassinata da un uomo, il marito. |
Disseminando queste scarpe scarlatte in numerose città dell’America Latina, ma anche di Spagna e Italia, Elina Chauvet restituisce corpo e cuore a queste donne, giovani e meno giovani, di tutte le classi sociali e di tutti i Paesi. Ovunque, la forza visiva di quest’opera-manifesto colpisce nel segno e risveglia le coscienze. Perché, da dolore e tristezza spunta un messaggio di speranza, di resistenza e, malgrado tutto, di vita. A partire dal 2012, Elina Chauvet si lancia in una nuova odissea, il progetto Confianza (Fiducia), un’ode all’artista italiana Pippa Bacca, brutalmente uccisa alcuni anni prima. È dopo aver visitato a Roma questa sconvolgente esposizione che Maria Grazia Chiuri ha contatto Elina Chauvet, fedele all’obiettivo di offrire, attraverso le proprie collezioni, una piattaforma espressiva per l’arte femminista in tutte le sue forme: pittorica, fotografica, plastica o performativa. Per la linea Dior Cruise 2024, presentata all’interno del magnifico patio del Colegio de San Ildefonso, eretto dai Gesuiti nel 1588, Elina Chauvet ha, quindi, immaginato un’opera unica intitolata A Corazón Abierto (A cuore aperto). Al termine della sfilata, circa venti modelle sono emerse dal silenzio, indossando immacolati abiti bianchi, ispirati agli archivi Dior. Sul cuore, frasi, parole e disegni ricamati con filo rosso per denunciare il femminicidio, per raccontare la pena, la sofferenza, ma anche la gioia, la speranza. Sotto una pioggia battente, come se il cielo, troppo gonfio di lacrime, si fosse lacerato, come se i cuori stessero piangendo, Elina Chauvet e Maria Grazia Chiuri hanno fatto vivere agli spettatori un momento vibrante, di rara e sfolgorante intensità. |