| Fuoco, metallo e acqua. Tre elementi indispensabili per creare la purezza e la potenza del cristallo. Tre elementi costitutivi di Sauvage Elixir, il cui flacone firmato Baccarat e realizzato in 200 esemplari numerati, celebra i savoir-faire d'eccellenza degli atelier lorenesi.
Si sa che dal caos nasce la bellezza. Sauvage è un profumo orgogliosamente unico; aveva, quindi, bisogno di uno scrigno a sua immagine e somiglianza: un pezzo raro, sorprendente, frutto di una fusione ancestrale, guidata dalla mano di virtuosi artigiani.
Il viaggio comincia all'interno degli atelier Baccarat, i cui mastri vetrai, come antichi maghi, conoscono tutti i segreti del cristallo: modellarlo richiede, infatti, una serie di passaggi ineludibili. A ogni fase corrisponde un lavoro infinitamente meticoloso e preciso.
Per prima cosa, la levata, che consiste nell'utilizzare la canna, una lunga asta cava in ferro, per raccogliere la materia palpitante, incandescente, e ruotarla con delicatezza e regolarità, fino a ottenere una sfera di vetro.
Questa sfera si raffredda velocemente e il minimo gesto, anche il più impercettibile, può bastare per romperla. Allontanandosi dal fuoco, si genera una consistenza, una struttura organizzata. È il momento in cui, manipolando la materia con appositi utensili di legno, l'artigiano può passare alla seconda fase: soffiare nella canna per sagomare una forma. L'iconica geometria di Sauvage comincia a delinearsi, come uscita dalla forgia di Vulcano, come animata da colui che le trasmette la vita e la modella fino a produrre un collo perfetto e un fondo bombato di armonioso spessore. A questo punto, con un colpo secco e preciso, le forbici tagliano il collo all'altezza desiderata. Separato dalla canna, il pezzo è ormai interamente affidato alla destrezza manuale del vetraio: è il momento del taglio a freddo. Afferrando il pezzo con le pinze, il vetraio ne appiattisce la base e ne perfeziona la sostanza, per creare un cristallo puro ed eccezionalmente trasparente. |