JOANA
VASCONCELOS

JOANA VASCONCELOS, CONOSCIUTA PER LE SUE SCULTURE MONUMENTALI E L E SUE INSTALLAZIONI IMMERSIVE, DIRIGE DAL PORTOGALLO UN LABORATORIO DI CIRCA CINQUANTA PERSONE. PER LA SCENOGRAFIA DELLA SFILATA DIOR PRÊT-À-PORTER AUTUNNO-INVERNO 2023-2024, L’ARTISTA HA REALIZZATO UN’OPERA SPETTACOLARE: VALKYRIE MISS DIOR. DI MARIE ÉPINEUIL.

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© PEDRO MOURA SIMÃO

Sembra danzare, dispiega i suoi tentacoli colorati in passerella, e non sappiamo se si tratti di un fiore gigante, di un animale fantastico o di una creatura mitologica, immensamente potente e al tempo stesso accogliente. Quest’opera surreale eppure tanto reale che pare prender vita, con il suo aspetto etereo eppure materico, si chiama Valkyrie Miss Dior, e conta ventiquattro metri di lunghezza, sette metri di altezza e un peso di oltre una tonnellata. La sua “pelle” è un intreccio di venti tessuti realizzati con tecniche diverse, cuciti, lavorati a maglia e all’uncinetto. “Ho sviluppato quest’ installazione non solo per integrare i tessuti, ma anche per riempire lo spazio, interagire con le modelle e il pubblico”, racconta Joana Vasconcelos. “Tale interazione attribuisce un senso all’ intero progetto, esplorando il triplice rapporto tra scultura monumentale, corpo umano e abiti dall’allure intangibile, un po’ come una sorta di danza scultorea. Si instaura così un collegamento tra due mondi, ovvero tra le arti visive e la moda, creando una vera e propria nuova dimensione che prende le sembianze della Valkyrie Miss Dior”.
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© Pedro Moura Simão

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© Pedro Moura Simão

L’opera è un omaggio alla sorella di Christian Dior, Catherine, che ricevette riconoscimenti come la croce al merito di guerra del governo francese, la medaglia della Resistenza e il titolo di membro dell’impero britannico per “il suo coraggio inflessibile e il suo indefesso senso del dovere”. Una donna, grande amante dei giardini e della natura, che ha ispirato anche il profumo Miss Dior, il primissimo profumo Dior, oggi divenuto un’icona. Per Joana Vasconcelos, Catherine Dior è una Valchiria, una divinità  nordica, che richiama quel legame essenziale tra femminilità e femminismo che permea tutte le collezioni di Maria Grazia Chiuri. 
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© Laura Sciacovelli

Joana Vasconcelos condivide entrambe le sue passioni, per l’arte e per l’impegno sociale, con la famiglia. La madre e la nonna si dedicano alla pittura, mentre il padre è un importante editore e fotoreporter, che si è occupato anche di conflitti armati. In fuga dalla dittatura di Salazar, chiesero asilo politico in Francia, dove Joana nacque nel 1971. Dopo la “Rivoluzione dei garofani”, tornarono in Portogallo per stabilirsi nelle vicinanze di Lisbona, a Linda-a-Velha. Joana vive ancora oggi a pochi chilometri di distanza, alla foce del fiume Tago. Femminista dalle forti radici portoghesi, ha studiato il disegno e i gioielli e ama affermare che non avrebbe mai potuto diventare l’artista che è senza essere portoghese. Joana Vasconcelos è stata la prima donna e la designer più giovane a esporre a Versailles nel 2012, nonché la prima donna portoghese ad avere una retrospettiva al museo Guggenheim di Bilbao. Ha inoltre vinto una trentina di premi di riconoscimento per il suo lavoro, è stata nominata ufficiale dell’ordine delle Arti e delle Lettere, ha creato una fondazione a proprio nome che concede borse di studio, sostiene diverse opere sociali e promuove l’arte per tutti. Una Valchiria dei tempi moderni.
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