Architetture
couture

Se ogni collezione rappresenta un nuovo modo per Maria Grazia Chiuri di interrogare il ruolo dell'abbigliamento, la linea Dior prêt-à-porter autunno-inverno 2023-2024 diviene il terreno di sperimentazioni tessili inedite. Di Mathilda Panigada

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© Mélinda Triana

"LA MIA IDEA DI ABITO È QUELLA DI UN'ARCHITETTURA EFFIMERA DESTINATA A ESALTARE LE PROPORZIONI DEL CORPO FEMMINILE"

– Christian Dior

Decostruire per ricostruire, reinventare. Per la sfilata Dior prêt-à-porter autunno-inverno 2023-2024, la direttrice artistica sceglie di celebrare il patrimonio della Maison sotto una nuova prospettiva, immaginando un neo-vestiario parigino degli anni '50* deliberatamente moderno. Una visione che si traduce nell'utilizzo di tessuti inediti, quasi ibridi, che rivisitano la tecnica della stampa su ordito. Questo processo, tanto prezioso quanto esigente, ha origine nel XVIII secolo e consiste nell'applicare un motivo al telaio sui fili dell'ordito prima della tessitura, consentendo così di ottenere una resa unica del disegno, delicatamente sfocato, come striato. A partire dalla metà del XX secolo, i grafismi degli "chiné à la branche" fioriscono sulle creazioni della Maison valorizzando gli abiti e i cappotti con incantevoli stampe floreali o d'ispirazione giapponese.
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© SOPHIE CARRE

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© SOPHIE CARRE

Incarnando un rigoroso lavoro di riferimenti agli archivi della Maison, i modelli sono punteggiati di stampe ispirate alle collezioni dei decenni passati. Gli schizzi bucolici del cappotto Singerie, creato per la sfilata haute couture autunno-inverno 1957, o dei cappotti Mois de Mai (primavera-estate 1957) e Aubade (primavera-estate 1958) costellano così sontuosi abiti da sera, in una palette di tonalità rubino, smeraldo, giallo topazio e blu. Il leopardato, svelato per la prima volta durante la consacrazione del New Look il 12 febbraio 1947, sublima gli abiti dritti, che sembrano abbracciare il corpo come una seconda pelle. L'intramontabile pied-de-poule, solitamente impiegato per dare un effetto architettonico all'indumento, si rivela in una versione più morbida, adornando bluse con maniche a palloncino o gonne plissettate. Diventando l'impronta di una femminilità bella e ribelle, il nero lascia indovinare le sottigliezze delle sue sfumature con una serie di outfit che rinnovano la tecnica del moiré, grazie all'aggiunta di fili di acciaio inossidabile che conferiscono al tessuto ipnotici riflessi ondeggianti.
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© Sophie Carre

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© Sophie Carre

"Come una linfa, l'idea creativa circola all'interno della Maison. Raggiunge le apprendiste e le petites mains [le sarte], e le dita che corrono sulle tele, le dita che si pungono con l'ago o che esitano sulle cuciture, le dita imbastiscono la moda di domani".

Conferenze scritte da Christian Dior per la Sorbona, 1955-1957

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© SOPHIE CARRE

Sfumando i confini tra storia e innovazione, in questa collezione Maria Grazia Chiuri vuole rivivere questa maestria artigianale avanguardista incorporando i fili metallici all'interno della tessitura. "La mia idea era quella di interpretare i tessuti couture tradizionali in modo più contemporaneo", spiega Maria Grazia Chiuri. Dopo l'applicazione di un primo motivo, il f ilo della trama viene tagliato e parzialmente rimosso, al fine di mantenere una struttura leggera alla quale vengono meticolosamente intrecciati dei fili di acciaio inossidabile estremamente sottili. Il materiale acquisisce così una texture molto particolare, diventando quasi vivo, modulabile, permettendo audaci giochi di volumi. 

Sono tessuti metamorfici che, trasposti in abiti bustier o con le spalle scoperte e in gonne dritte o a "corolla", sfumano le linee nette della silhouette Dior. "Questo tipo di materiali consente di modellare il vestito sul corpo", aggiunge la direttrice artistica. "Non c'è più questa linea Dior definita, ma una linea più morbida che cambia ed evolve a seconda della persona che indossa il capo e del modo in cui preferisce indossarlo".

Una celebrazione dell'artigianato e del l'eccellenza degli atelier, oltre i confini dell'immaginazione.
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© ANTONINO CAFIERO

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