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© LAURA SCIACOVELLI

I mondi incantati di Rithika Merchant

Un universo surrealista popolato di colori e animali sacri, di sagome umane e fiori. Per la sfilata Dior haute couture primavera-estate 2025, Maria Grazia Chiuri ha invitato l’artista indiana Rithika Merchant a realizzare un’opera monumentale e immersiva. Un ritratto firmato Boris Bergmann.

Nel meraviglioso affresco The Flowers We Grew creato per la sfilata Dior haute couture primavera-estate 2025, i nove dipinti dell’artista sono stati trasformati in ricami grazie alla virtuosa maestria artigianale dell’atelier Chanakya e della Chanakya School of Craft. Il risultato, tanto intimo quanto spettacolare, rivela un mondo onirico, nutrito dalle storie delle donne della famiglia materna di Rithika Merchant – originarie del Kerala – che celebra il potere della femminilità attraverso le epoche.

Nata a Mumbai nel 1986, Rithika Merchant inizia a dipingere e disegnare f in dall’infanzia. I genitori, entrambi medici, la sostengono e la incoraggiano. Pur citando come influenze fondamentali le opere di Frida Kahlo, Hilma af Klint e Kiki Smith, Rithika Merchant trae ispirazione, in primo luogo, dalle artiste del suo paese, come Nalini Malani e Mithu Sen. Appassionata di arti popolari indiane, nel suo lavoro ritroviamo le tonalità profonde della pittura Kalighat, così come la finezza dei motivi proteiformi delle miniature di Kalamkari.

D : Culture - Portrait Rithika Merchant
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© Melinda Triana

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© LAURA SCIACOVELLI

Rithika Merchant lascia l’India per proseguire gli studi, laureandosi alla Parsons The New School for Design di New York, e viaggia, in particolare grazie alle residenze artistiche, pur rimanendo sempre molto legata alla sua terra d’origine. Nel cuore delle sue tele, reinventa la mitologia indiana, i suoi simboli e le sue tradizioni.

Il successo non tarda ad arrivare. Rithika Merchant espone a Parigi, Londra e Mumbai. Le sue opere sono universi rigogliosi, dove gli esseri viventi convivono in una natura in continua metamorfosi. Impregnate delle incisioni botaniche dei secoli passati, dei riti indiani e dei ricordi d’infanzia, le sue creazioni attraggono e catturano l’attenzione, guidando gradualmente lo sguardo verso una presa di coscienza: l’importanza dei legami ancestrali tra gli esseri umani e il loro ambiente.

Instancabilmente, Rithika Merchant interroga queste connessioni, quest’interdipendenza, queste risonanze che plasmano il nostro rapporto con il mondo e costituiscono il nostro ecosistema. L’arte assume così una dimensione politica, dove questi “mondi incantati” immaginati dall’artista ci invitano a ripensare il nostro rapporto con la terra, gli esseri che ci circondano, la nostra storia e la vita stessa. La ricerca di Rithika Merchant si inserisce come un’evidenza nell’approccio di Maria Grazia Chiuri, che con le sue collezioni non smette di mettere in luce donne-artiste attive e impegnate.

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