I colori della bandiera panafricana punteggiati di testi femministi accompagnano il passo cadenzato delle modelle che indossano abiti dai drappeggi antichi e gonne in jacquard moiré… Dopo aver riscoperto il suo lavoro nel 2022, a New York, la Direttrice Artistica delle linee femminili Dior si appassiona a Faith Ringgold1, la cui opera di protesta difende una visione politica del corpo femminile. |
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Ma è solo nei primi anni ’60, spinta dal trambusto creativo di New York, che ha attirato l’attenzione con i suoi dipinti militanti della serie American People, portatori di speranza per un’intera generazione discriminata. Un impegno che ha perpetuato nel 1999 con la sua Fondazione Anyone Can Fly, che promuove l’arte afroamericana nelle scuole e nei musei. Ai problemi dell’ingiustizia sociale, Faith Ringgold rispondeva con l’arte, il suo stendardo. Con creazioni sublimate da colori sgargianti e tele monumentali. E quando questo non era più sufficiente, dipingeva sul tessuto, creando i suoi famosi thangka d’ispirazione tibetana. |
A Parigi, in occasione della sfilata Dior haute couture autunno-inverno 2024-2025, le lettere Freedom Woman Now s’incarnano in una dichiarazione universale per l’uguaglianza di genere. Gli immensi mosaici in filo da ricamo ai lati della passerella rendono omaggio ai legami tra sport, moda e arte. Senza alcun dubbio, la sfilata è un manifesto, un giuramento d’amore: per una donna libera e indipendente, libera dagli orpelli di un mondo giudicante e opprimente. Un’ode alla ribellione, che richiama alla mente le parole di Christian Dior: “Le opere d’arte mi rispondono, mi danno fiducia. Mi piace sentire in me il loro prolungamento”. |