DIOR E LO SPORT,
IL CORPO IN MOVIMENTO

FIN DAI PRIMI ANNI, DIOR DEDICA UN’ATTENZIONE PARTICOLARE ALLE GIOIE DELLO SPORT, ALLA BELLEZZA DEL MOVIMENTO E A UNA NUOVA VISIONE DELLA MODA. RIPERCORRIAMO INSIEME OLTRE SETTANT’ANNI DI CREAZIONE E CREAZIONI; UN VIAGGIO STRAORDINARIO, SCANDITO DA INDIMENTICABILI MOMENTI CARICHI DI EMOZIONE. DI CÉLINE BOUYSSOUNOUSE.

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Cosa sarebbe questo mestiere, fatto di vita e di movimento, se dovessimo fissare tutto quanto su dei manichini di legno!” esclama Christian Dior in Je suis couturier.1 Lo slancio del corpo si pone al centro della storia della Maison; un entusiasmo inesauribile, un’effervescenza che spinge Christian Dior verso una fantastica avventura creativa. “Cercavo soprattutto di cambiare nettamente l’allure generale della donna e di animare la sua silhouette. Il tessuto doveva vivere sulle spalle e la vita vivere sotto il tessuto”, ricorda. Giocando con il contrasto tra libertà e vincolo, disegna modelli dalle gonne vaporose e dalla vita sublimemente sciancrata.

Quelli della sua prima sfilata, presentata il 12 febbraio 1947, incarnano un incredibile ventaglio di possibilità dopo le restrizioni della guerra: le linee Corolle e En Huit sbocciano una dopo l’altra in una fioritura primaverile, sposando le forme con infinita precisione. Ciò che delineano è una femminilità eterea, fluida, leggera come un fiore, dove i gesti si fanno più ampi. Vengono presentati tailleur sportivi chiamati Voyage, Elle e Montmartre. Riflettendo i progressi del ventesimo secolo, i nuovi modelli si adornano di stoffe resistenti, solitamente utilizzate per gli uomini. Nel Piccolo dizionario della moda, Monsieur Dior sottolinea l’intrinseca funzionalità dell’abbigliamento sportivo che “deve essere pratico e semplice, per essere davvero elegante”.2

1 Je suis couturier, Christian Dior, Éditions du Conquistador, 1951.
2 The Little Dictionary of Fashion, Christian Dior, Cassell & Company Ltd, London, 1954, tradotto in francese nel 2007 come appendice al catalogo Dior : 60 années hautes en couleurs.
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“COSA SAREBBE QUESTO MESTIERE, FATTO DI VITA E DI MOVIMENTO, SE DOVESSIMO FISSARE TUTTO QUANTO SU DEI MANICHINI DI LEGNO!”

– CHRISTIAN DIOR

Attraverso le sue collezioni, tesse delle connessioni eterne con il mondo dello sport, con il quale condivide il desiderio di superare sempre di più i limiti dell’audacia e del sogno. Giocando con i volumi e il tombé dei drappeggi, l’abito Amazone3 – svelato nell’autunno-inverno 1951-1952 – suggerisce un’ingegnosa interpretazione del tailoring; ricorda l’uniforme maschile adottata in passato dalle cavallerizze.

Il couturier non smette di esaltare quest’arte del tempo libero, quest’energia instancabile che trasforma, scolpisce il corpo e stimola la mente. Nel settembre 1956, Christian Dior firma degli accordi di licenza negli Stati Uniti, dove lancia dei capi swimwear. Evolvendo dallo sportswear all’activewear, alcuni di questi modelli sono volutamente pensati per l’attività fisica.

Sono legami preziosi quelli intessuti con lo sport, coltivati anche dai successori di Christian Dior. Traducendo l’incandescenza di un contesto sociale in costante cambiamento, nel 1962 nasce la linea Dior Sport. Quest’ultima offre attrezzature appositamente progettate per lo sci e consente alla Maison di appropriarsi del vocabolario sportswear. Stimola il dialogo tra couture e tecnicità all’interno di un lessico fino ad allora inesplorato, prendendo in prestito dallo sport quella sua caratteristica cultura visiva. Estendendo queste influenze plurali, che offrono una prospettiva inedita sul potere delle donne attraverso il loro guardaroba, Maria Grazia Chiuri celebra la forza mentale e la finezza del movimento sin dal suo arrivo in Dior. Per lei, “lo sport è un vettore di emancipazione delle donne”.4 Un’ode all’empowerment già apprezzabile nella collezione Dior prêt-à-porter primavera-estate 2017, sfilata inaugurale della Direttrice Artistica, che a luglio del 2016 è diventata la prima donna a ricoprire quest’importante posizione nella Maison. “Volevo mettere in risalto alcuni elementi della tuta da scherma, come l’imbottitura, la pettorina e le allacciature, affinché diventassero una serie di pezzi assoluti e utili allo stesso tempo. In modo che ogni donna possa articolare la sua grammatica del vestiario in modo molto personale”, ha commentato Maria Grazia Chiuri.

Stagione dopo stagione, studia il rapporto tra performance e abbigliamento, soprattutto con l’universo Dior Vibe, dove vengono reinterpretati gli elementi essenziali del guardaroba sportivo. Una linea unica, sviluppata nell’ambito della sfilata Dior Cruise 2022, tenutasi allo Stadio Panathinaiko di Atene, un luogo sia mitico che mitologico, noto anche come Kallimármaro, dove sono stati organizzati i giochi in onore di Atena e dove sono stati orchestrati i primi giochi olimpici della nostra epoca, nel 1896.

La scelta di questo spazio è altamente simbolica, poiché getta un ponte prodigioso tra sport e cultura, moda e corpo, patrimonio antico e giovinezza contemporanea. Impulso vitale caro al cuore di Maria Grazia Chiuri, il movimento abita le sue collezioni, mentre disegna una femminilità multipla, sempre più libera.

3 Maria Grazia Chiuri rivisita proprio questo modello in occasione della collezione Dior prêt-à-porter primavera-estate 2025.
4 Maria Grazia Chiuri, French Elle, April 18th, 2024.
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© GEORGE BAR KENTIN/CONDÉ NAST/GETTY IMAGES

Per la sfilata Dior haute couture autunno-inverno 2024-2025, rende omaggio a tutte quelle figure che, dall’antichità ad oggi, hanno superato i pregiudizi e gli ostacoli per guadagnare la parità nelle competizioni. Frange e pieghe danno forma a canotte, abiti e pantaloni, creazioni evanescenti ispirate alle dee dell’antichità. Un atteggiamento sovrano e potente che traspare anche dai look Dior prêt-à-porter primavera-estate 2025, i quali aprono una riflessione sulla flessibilità dei gesti e l’agilità – d’azione e di spirito –, tra tradizione e modernità. Sono composti da maglie sportive in jersey o impreziositi da decorazioni luccicanti.

La resilienza, l’audacia, la determinazione sono forze motrici che plasmano sia il mondo dello sport sia quello della creazione. In occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, Dior ha suggellato queste meravigliose affinità forgiando relazioni senza precedenti con atleti internazionali, tra cui le medaglie Clarisse Agbegnenou, Emma McKeon, Carissa Moore, Marie Patouillet, Alex Portal e Kauli Vaast, solo per citarne alcune. Partecipando alla magia delle cerimonie di apertura e chiusura di questo straordinario evento, la Maison ha svelato outfit sontuosi, sfoggiati in particolare da Céline Dion, Lady Gaga, Aya Nakamura, Axelle Saint-Cirel e Yseult durante questi appuntamenti memorabili.

Questa superba partitura collettiva che lega Dior e lo sport continua, più che mai, a celebrare i principi essenziali cari alla Maison: dalla passione alla perseveranza, dalla volontà di realizzare i propri sogni all’affermazione e al superamento di sé.

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Legami reinventati anche al maschile attraverso collaborazioni d’eccezione

Animato dal costante desiderio di innovazione, Kim Jones mette in campo, stagione dopo stagione, diverse collaborazioni con specialisti di varie discipline sportive, scelti attentamente per i loro savoir-faire virtuosi. Dagli zaini sviluppati per le situazioni più estreme – realizzati con Mystery Ranch – alle tute da sci messe a punto con Descente, passando per il surfwear elaborato da Vissla, il Direttore Artistico esamina tutti gli orizzonti, compreso quello del running, infuso di futurismo con le sneaker B35 NXXT. Nel 2021, inaugurando una partnership a lungo termine con il Paris Saint-Germain, Kim Jones disegna una serie di capi accattivanti per la squadra di calcio della capitale francese. Combinando l’outdoor con le esigenze del lusso, avvia anche un affascinante scambio con l’ambasciatore Dior e guest designer Lewis Hamilton, e immagina una Lifestyle Capsule dedicata agli sport con la tavola. Ispirato allo stile di vita intenso ed entusiasmante del sette volte campione mondiale di Formula 1, questo straordinario guardaroba promette uno stile invernale raffinato. Come un favoloso filo conduttore, l’eleganza è posta al centro di queste alleanze, perfette simbiosi tra il classico e il casual, tra il distinto e il funzionale, tra il performante e l’eccellente.

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