1280497

© COLIN JONES / TOPFOTO.CO.UK

OMAGGIO
A COLIN 
JONES

LA PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE UOMO DIOR INVERNO 2024-2025 È STATA PARTICOLARMENTE EMOZIONANTE. OLTRE CHE ALLA FIGURA DI RUDOLF NUREYEV, NUME TUTELARE CHE L’HA ISPIRATO CON LA SUA ABBAGLIANTE PERSONALITÀ E IL SUO STILE UNICO, KIM JONES HA, INFATTI, ATTINTO ANCHE AI PROPRI RICORDI DI FAMIGLIA, PORTANDO IN PRIMO PIANO LA VITA E L’OPERA DI SUO ZIO, IL BALLERINO E FOTOGRAFO COLIN JONES, NONCHÉ AMICO DELLO STESSO NUREYEV. PIÙ CHE UNA COINCIDENZA, UN APPUNTAMENTO, DI QUELLI CHE AMAVA TANTO CHRISTIAN DIOR, ANCH’EGLI AMICO DEI PIÙ GRANDI ARTISTI. DI BORIS BERGMANN.

Per tracciare il ritratto di Colin, conviene partire dalle parole di Kim Jones: “ribelle”, “esploratore” e “autodidatta”. Colin Jones non ha mai smesso di reinventarsi. E di immaginare altri modi e altri mondi in cui impegnarsi, creare, abbandonare i sentieri battuti. Tutto ha inizio nel 1953, quando entra alla Royal Ballet School. Colin Jones non è un allievo modello, ma le sue impressionanti qualità atletiche lo issano sul palcoscenico. Scopre la vita del ballerino, le tournée internazionali, i ruoli che si susseguono, la disciplina… Molto presto, sente il desiderio di documentare, raccontare, condividere. In particolare con la famiglia. La fotografia diventa un modo per conservare delle tracce di quest’esperienza artistica. Anche in questo campo segue soltanto il proprio istinto e si esercita da solo, senza seguire manuali, senza maestri.

Ma quest’universo non gli basta. Colin ha la fortuna di conoscere e percorrere un mondo che, dopo la Seconda guerra mondiale, è in piena ricostruzione e metamorfosi, un mondo fatto di universi in movimento, universi in lotta, universi ai margini. Testimone delle contese socio-politiche della propria epoca, Colin Jones decide di immortalarle con il proprio obiettivo.

D: Culture - Portrait - Colin Jones
 / 
00:00
D: Culture - Portrait - Colin Jones
 / 
00:00

Credit Image © Colin Jones / TopFoto + Crédit Musique © Max Richter  /  @maxrichtermusic + @studiorichtermahr

Contattato dall’Observer, giornale che ama la libertà dei suoi scatti, Colin decide di abbandonare la danza per consacrarsi alla fotografia e al giornalismo. Privo di conoscenze tecniche, colma le proprie lacune grazie a una grande apertura di spirito verso gli altri. Un convincimento etico, oltre che estetico, che non ha mai smesso di rivendicare.

Ma Colin Jones non dice addio alla danza. La sua prima moglie, l’étoile Lynn Seymour, è una figura di primo piano del Royal Ballet. Grazie a lei, incontra Rudolf Nureyev, all’epoca all’apice del successo. Nel 1966, la rivista Time Life gli chiede di accompagnare la star per un giorno intero con l’obiettivo di mostrare al pubblico i segreti della sua vita quotidiana. Nureyev e Jones simpatizzano subito. Possiedono lo stesso senso dell’umorismo, la stessa maliziosa allegria. E soprattutto hanno entrambi imparato a danzare e a vivere ascoltando il proprio intuito. Sempre totalmente liberi. Lasciandosi trasportare dal flusso. Questo reportage sarà l’inizio di una lunga amicizia.

Con questo sublime inno a Rudolf Nureyev, Kim Jones celebra anche lo zio scomparso nel 2021, la cui visione atipica e audacemente pura e la cui creatività multiforme sono sempre state per lui un esempio da seguire. Un omaggio toccante.

1280497